Mastoplastica riduttiva

È una procedura chirurgica per ridurre il seno attraverso la rimozione del grasso in eccesso, del tessuto ghiandolare e della pelle, per ottenere una dimensione del seno più proporzionata al corpo e per alleviarenei pazienti il disagio fisico ed emotivo associato a seni troppo grandi (macromastia). Non esistono limiti di età per sottoporsi all’intervento, ma il paziente deve aver compiuto i 20 anni d’età. L’intervento può essere eseguito in day hospital o con ricovero che non supera le 48 h.
Le indicazioni per la mastoplastica riduttiva sono: dolori alla schiena ed alla regione mammaria, problemi respiratori e disagio a livello psicologico nelle attività quotidiane.
L’intervento chirurgico consiste nel rimuovere il tessuto mammario in eccesso e nel riposizionare la ghiandola mammaria ed il complesso areola-capezzolo. La durata della procedura può variare dalle 2 alle 3 ore. Può essere eseguito sia in anestesia locale che in anestesia generale. Con le procedure più avanzate, attualmente, si predilige sedazione profonda con anestesia locale evitando l’anestesia generale e quindi la degenza, a meno che non venga richiesta espressamente dal paziente o da condizioni generali particolari.
È necessario eseguire una visita con il chirurgo plastico per valutare se si è un possibile candidato per la mastoplastica riduttiva. Dopo un’accurata anamnesi ed una valutazione dei rischi, il chirurgo prescrive l’esecuzione degli esami di routine, che serviranno anche per decidere l’anestesia da utilizzare durante l’intervento.
Durante la visita si valuteranno inoltre eventuali asimmetrie e/o correzioni necessarie affinché il risultato estetico sia ottimale. Le tecniche impiegate prevedono esiti cicatriziali variabili, in base alla tecnica ritenuta più idonea per ogni caso clinico. Le incisioni e quindi gli esiti cicatriziali dipendono dalla tecnica chirurgica utilizzata in base al caso specifico.

  • cicatrice periareolare (round-block)
  • cicatrice periareolare e verticale (lollypop)
  • cicatrice classica a T.

La cicatrice viene bencamoufflata se l’incisione viene correttamente eseguita e seguita dal chirurgo, fermo restando che mentre nei primi due casi esposti sono praticamente trascurabili, la tecnica a T lascia cicatrici più estese.Ogni soggetto cicatrizza in maniera differente, quindi il fattore soggettivo sarà un altro elemento determinante sull’esito cicatriziale.
Nel postoperatorio sarà presente arrossamento e gonfiore, che scomparirà con il passare del tempo dopo qualche mese dall’intervento stesso. Potrebbe essere presente dolore, qualora fosse estremo bisognerà contattare il chirurgo. È fondamentale l’utilizzo del bendaggio e la sua corretta sostituzione. Per i primi giorni dall’intervento bisogna evitare le attività faticose, esposizione al sole,. Dalla terza settimana dall’intervento sarà possibile riprendere le normali attività quotidiane.

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